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Ciao bambina, raccontami chi sei diventata

Aggiornamento: 5 ott 2021

Se oggi dovessi incontrare la bambina che eri, cosa le diresti?




Mi capita spesso di osservare mia figlia Gioia e pensare a come sarà da grande. Quando diventerà una ragazza, e poi una donna, quando avrà anche lei i problemi sentimentali, qualche difficoltà a lavoro, quando dovrà gestire la sua vita da sola e, chissà, quando sarà anche lei una mamma.



E ogni volta che ci penso mi vengono gli occhi lucidi, perchè spero più di ogni altra cosa che lei scelga di vivere assecondando le sue passioni, i suoi desideri più grandi. Spero che faccia quello che ha sempre sognato di fare da bambina.


Anch'io ero una bambina, qualche anno fa (più o meno). Avevo un sacco di sogni nel cassetto. Alcuni li ho tirati fuori, altri sono ancora lì.

Mi ricordo che volevo fare l'attrice di teatro, ma anche l'avvocato penalista. Avevo le idee chiare, vero? Ho cominciato il mio primo corso di recitazione a 10 anni e ho continuato per tutta l'adolescenza.


Era davvero una mia grande passione! Poi è arrivata l'università e ho scelto (indovina?) Giurisprudenza, ho lasciato la provincia di Bari e sono andata a studiare a Bologna e lì la mia passione per il teatro è pian piano affogata tra un codice di procedura civile e un codice di diritto penale.


In compenso, ho coltivato tantissime altre cose: ho scoperto la passione per il ballo, ho fatto corsi di latino americano, burlesque e danza del ventre, ho anche trovato il mio primo fidanzato. Ecco, tutte cose che sono durate pochi mesi (specialmente l'ultima).


Passano gli anni, finalmente mi laureo. Confetti, baci e abbracci. Adesso bisogna tirarsi su le maniche: trovarsi un lavoro. Un lavoro vero, non quelli che "dopo il periodo di prova", o quelli che "6 mesi con prospettive", o peggio quelli che "partita IVA". E invece...li ho fatti tutti! (beh, almeno non posso rimproverarmi di non aver fatto esperienza).


Ho passato molto tempo tra le mura di uno studio legale, mi ricordo ancora il tanfo stantio delle carte processuali. E poi le code in Tribunale, il peso dei faldoni. No, non era la vita che sognavo da bambina.


Quando si è piccoli, capita di guardare la realtà con uno sguardo filtrato dalla bellezza dell'età. Poi si cresce e ci si rende conto che non sempre i sogni di quando eri bambina sono gli stessi della te adulta.

Però aspetta, avevo un'altra passione quando ero piccola...qual era? Si, il teatro! E allora mi sono riscritta ad un corso di recitazione, in fondo non è mai tardi per ricominciare!


Riprendere in mano le mie passioni, ricavarmi del tempo per fare qualcosa che mi faccia sentire viva mi ha aperto gli occhi: cosa stavo facendo? Davvero voglio continuare a lavorare in un posto che non mi piace, con gente che non mi piace (gli avvocati non sono famosi per essere dei grandi compagnoni), a studiare cose che mi abbassavano la gradazione della vista ad ogni nuovo decreto legge (prima o poi farò una petizione per aumentare la grandezza dei testi)? La mia risposta è stata, semplicemente...no. Perchè la vita è troppo breve per sprecarla!


E allora mi sono rimessa in gioco, ho fatto altri corsi, ho trovato finalmente un lavoro che mi piace fare. Ho assecondato le mie passioni, e sono anche diventata una distributrice indipendente di Fitline, un lavoro che mi permette di lavorare da casa, con i miei tempi e di guadagnare un reddito extra che mi consente concedermi tante soddisfazioni.

Non è stato facile, ma neanche impossibile!


E se oggi, che ho un compagno che amo, una casa accogliente, una figlia che me ne combina di tutti i colori, dovessi incontrare la bambina che ero, cosa le direi?


Le direi che fa bene a sognare. Le direi di non sprecare il tempo in cose inutili, di smettere di confrontarsi con le altre bambine. Le direi di accendere la musica e cominciare a ballare. Le direi di cadere tante volte, perchè è importante imparare a rialzarsi da sole. Le direi di non preoccuparsi dei voti a scuola perchè sono solo un numero, di andare più spesso a trovare la nonna perchè ti insegnerà delle cose speciali che ti porterai nel cuore quando sarai più grande. Le direi di fare le valigie e partire verso nuove destinazioni, ma le direi anche di non dimenticarsi mai la strada di casa, perchè è l'unico vero luogo che racconta chi sei.

E se lei dovesse dire qualcosa a me, cosa mi direbbe?

Spero che possa dirmi: vai avanti così, sei sulla strada giusta.


E tu, racconta chi sei diventata alla bambina che eri. E ricorda: c'è sempre tempo per seguire i propri sogni.


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